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Penna, obiettivo e pianoforte, Giulia, Linda e Puntino: uno sguardo al progetto Seminiamo Parità.

2025-06-16 09:42

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Penna, obiettivo e pianoforte, Giulia, Linda e Puntino: uno sguardo al progetto Seminiamo Parità.

Dal 4 al 9 giugno 2025 un gruppo di giovan3, eterogeneo per età e origine

 

 

 

Penna e obbiettivo, Giulia e Linda: uno sguardo al progetto Seminiamo Parità.

 

 

 

“I learned that change only happens when ordinary people get involved and they get engaged,  and they come together to demand it” 

- Barack Obama.
 

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Dal 4 al 9 giugno 2025 un gruppo di giovan3, eterogeneo per età e origine – specificatamente ragazz3 provenienti da Friuli-Venezia Giulia, Campania e Puglia - , si è incontrato a Castellammare di Stabia accomunato da un unico obiettivo: seminare parità. Non a caso è questo il nome e l’anima del progetto rientrante nell’ambito Erasmus + e realizzato da Mimma Dreams Aps in collaborazione con altre realtà associative del territorio, ossia Cilento Youth Union in qualità di capofila, Moh Bari e Apg Italia. Il progetto è stato realizzato partendo dal lavoro svolto dai singoli focus group di Trieste, Agropoli e Bari, riunitisi poi a Castellammare per tessere le fila del proprio lavoro. Noi giovani, accomunat3 dai valori dell’equità, dell’inclusione, della giustizia sociale, della solidarietà e della non discriminazione, abbiamo messo tutta la nostra anima in questo progetto volto ad analizzare la tematica della violenza di genere e ad individuarne le efficaci strategie di contrasto e di prevenzione.
 

Il contributo è stato dato attraverso la realizzazione di interviste ai cittadini e cittadine delle diverse realtà territoriali, attraverso role playing, dibattiti, workshop, ma soprattutto tramite la realizzazione di raccomandazioni politiche concrete, di un policy paper e di un video finale. Perché sì, ciò che rende diverso questo progetto è l’elevato tasso di concretezza delle attività svolte e dell’obiettivo perseguito. Il messaggio che vogliamo lanciare è che noi giovani non ci limitiamo a immaginare il cambiamento, noi ne vogliamo essere fautori. Per individuare le strategie più efficaci, un contributo prezioso è stato la presenza e la partecipazione attiva e costante dei decision maker, ossia di figure professionali che nell’esercizio della loro attività lavorativa si interfacciano ogni giorno con la violenza di genere, conoscendola nel suo profondo. La loro partecipazione ci ha permesso di conoscere il fenomeno da un punto di vista oggettivo. 
 

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Parlo ad esempio di Mirko, psicologo e sessuologo, ma soprattutto volontario dell’Associazione Inter Pares che opera nel CUAV di Trieste (Centro per uomini che hanno agito violenza su donne e bambini) e di Erica, assistente sociale presso i CAV (Centri antiviolenza) di Sapri e dintorni. A loro va un sentito ringraziamento da parte di tutti noi per la passione che li spinge ogni giorno, spesse volte anche a proprio rischio, a dedicarsi alla comunità, mossi da una forte etica e da un obbligo morale per cui non possiamo che provare elevata stima. Quando ci si confronta con persone come i nostri decision maker e gli attivisti e le attiviste che lavorano per le associazioni menzionate, e non solo, non possiamo che provare gratitudine e stima verso il loro impegno giornaliero e il loro contributo alla collettività e alla tutela dei diritti fondamentali di tutta la cittadinanza. 
 

Quest’esperienza non è stata solamente lavoro, è stata momenti di convivialità, momenti ludici come la festa di compleanno di Raffaele e momenti di socialità intrisi di valore e significato come il concerto sacro e profano di Simone, in arte Puntino, il musicista del gruppo, che con il suo concerto ha voluto trasmettere messaggi come uguaglianza, rispetto e lotta per la pace. Un momento estremamente significativo, ricco di emotività libera, rispetto, condivisione e solidarietà. Parole chiave per noi giovani partecipanti sono ascolto attivo, comprensione e assenza di pregiudizio. Ciò ha permesso di creare quello che potremmo definire un safe place per lo scambio libero, per l’ascolto e la libertà di pensiero, in cui ognun3 di noi ha potuto trovare la sua dimensione ed esprimere sé stess3. Ciò che vogliamo, è riprenderci gli spazi che ci sono stati tolti ed occuparli, per creare un suolo fertile da cui possano rifiorire i valori del rispetto, della solidarietà e della pace. Come ci ha ricordato anche Puntino in occasione del suo concerto non siamo soli e per raggiungere i nostri obiettivi è necessario agire insieme.

 

Foto di Linda Cernecca (Instagram)
 

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